La primavera a Berlino è quando esci di casa con il tuo cappotto, memore del freddo intenso che faceva la sera prima, e improvvisamente inizi a sudare, a toglierti la sciarpa, a legarti il maglione in vita, e attorno a te in metropolitana ti accorgi di gente vestita in modo schizofrenico: donne in pareo e infradito, donne con il piumino, uomini in bermuda e maniche corte, uomini in impermeabile e sciarpa.. Insomma, guardare dalla finestra come sono vestite le persone non è un buon modo per stabilire la temperatura. Anche perché, diciamocelo, la temperatura cambia in continuazione ed è davvero difficile starle dietro.
Però c’è una cosa che accumuna tutti i berlinesi, nuovi e vecchi, appena spunta un raggio di sole e il termometro si posiziona sopra i tredici gradi: tutti, tutti, tutti, sentono l’impellente bisogno di uscire (quantomeno sul balcone) e godersi la giornata. Non importa se sei stanco morto per pesantissima settimana di lavoro e una parte sostanziosa di te vorrebbe spiaccicarsi sul divano e dormire tutto il fine settimana: se c’è il sole devi godertelo, non puoi fare altro, una legge berlinese non scritta impone di sfruttare la bella stagione per tutti quei rari momenti in cui gentilmente si mette a disposizione. Non si accettano scuse.
Quindi: passeggiate nel Tiergarten, passeggiate a godersi l’odore dei tigli, gite al lago, gite al lago in bicicletta, i tavolini al sole, anche se sul marciapiede con affaccio traffico, del bar preferito, o, se proprio si è molto pigri, contorsioni per riuscire a prendere il raggio di sole che si riflette sul palazzo di fronte e arriva in un angolino del balcone.
Io in primavera ho un’ossessione, per esempio: andare a cercare i viali con gli alberi fioriti. Pruni, ciliegi…ci sono addirittura feste dedicate alla fioritura degli alberi, come a Werder, deliziosa cittadina a sud di Berlino, sul lago, che per la “Baumblütenfest” (quest’anno è appena finita, comunque qui il link: http://www.baumbluetenfest.com) si riempie di alberi rosa, banchetti che offrono oggetti di simil artigianato e grappa di tutti i tipi, luna park, e gente (purtroppo) molto ubriaca. Questione di gusti: io ci sono andata una volta e poi mi sono detta “Mai più”. Preferisco farmi una passeggiata speciale, che conoscono in pochi: un viale di ciliegi donati espressamente dal Giappone alla città di Berlino, che ripercorrono nel parco il percorso del muro (Mauerweg) partendo dal ponte della Bornholmer strasse: viale come una lunga volta di chiesa in color rosa, coi petali che cadono come in un cartone animato giapponese, mentre senti di fianco sferragliare i treni che ti sembra di stare in un cartone animato giapponese con aggiunta di film francese.
Per fortuna che il sole si è appena nascosto tra le nuvole sennò mi verrebbe da uscire, e ho troppo da lavorare. Buon inizio primavera a tutti.
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